Le varianti apportate al progetto originario derivano dal rinvenimento in cantiere di due siti archeologici. In accordo con le prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina si è ritenuto, pertanto, di eliminare uno dei piani interrati previsti e di realizzare una diversa organizzazione degli spazi intorno ai suddetti siti, modificando altresì la struttura intelaiata dell’edificio, passando da elementi in calcestruzzo armato ad elementi in acciaio.

Dal punto di vista del modello strutturale, l’opera realizza lo schema di telai a nodi rigidi con unioni saldate e colonne vincolate alla base alle travi di fondazione a mezzo di piastre e tirafondi in acciaio; l’ancoraggio al suolo è previsto con elementi in calcestruzzo armato in grado di assicurare la stabilità dell’intera struttura a tutte le azioni previste per legge. Per le varie membrature sono state scelte sezioni del tipo aperto, mentre per i piani di calpestio è previsto l’impiego di solaio in lamiera grecata.